La Pacifista

A Milano Barbara (M. Vitti), giornalista TV che simpatizza per la sinistra extraparlamentare, è minacciata da un gruppo terroristico clandestino di estrema destra, guidato dallo Straniero (D. Olbrychski). Ne fa parte lo Sconosciuto (P. Clementi) che s'innamora di lei. Viene ucciso dai camerati. Dell'omicidio è incolpato un giovane dell'estrema sinistra. Barbara uccide lo Straniero. Sceneggiato con Giovanna Gagliardo, è il 1° e il peggiore dei 4 film italiani del regista (1921) ungherese. Frutto dell'insano connubio tra Antonioni e lo sfrenato assillo predicatorio del cinema militante di quegli anni, è “uno sconcertante guazzabuglio, esiziale a tutti i livelli, compreso quello politico” (Giovanni Buttafava).