Una stazione meteorologica in Alaska viene distrutta e un aereo abbattuto senza che se ne accerti la causa. Un paleontologo, il dottor Ned Jackson (William Hopper), riesce però a farsi un'idea analizzando un reperto che secondo lui è l'artiglio di un animale preistorico. La giornalista Marge Blaine (Alix Talton) lo assiste nelle ricerche e insieme scoprono una mantide di dimensioni gigantesche tornata in vita dopo essere stata ibernata nel ghiaccio. Il mostro fa rotta su Washington e solo l'esercito può sperare di fermarla. La formula è quella tipica dei monster movie di quegli anni, ma Nathan Juran la fa funzionare bene conferendo al film quel fascino unico e ingenuo che lo fa apprezzare ancora oggi. Personaggi stereotipati e storia prevedibile contano poco. Quello che conta è il divertimento procurato dall'insieme grazie anche agli effetti speciali di Clifford Stine, oggi superati quanto a tecnica, ma in grado di regalare un classico sense of wonder. E poi la mantide, tra i vari mostri e insetti di quegli anni, è uno dei più simpatici e inconsueti