Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, La collina del disonore denuncia le torture subite nei campi disciplinari dai militari ribelli dell'esercito inglese. In particolar modo racconta le drammatiche vicende di cinque uomini - Jock McGrath (Jack Watson), George Stevens (Alfred Lynch), Jacko King (Ossie Davis), Monty Bartlett (Roy Kinnear) e Joe Roberts (Sean Connery) - deportati in un campo in mezzo al deserto dove vengono affidati al sergente subalterno Williams (Ian Hendry), che si rivela un vero carnefice. Nel 1965 la critica ridicolizza il lavoro di Lumet, perché al contrario di James Bond, personaggio al quale Connery viene ormai puntualmente associato, nel cast non c'è neanche una donna. Nella sua autobiografia, Making Movies, il regista ricorda alcuni episodi di quei giorni torridi, soffocanti.