Io Zombo, tu zombi, lei zomba

Un ciclista (Cochi Ponzoni) viene investito e ucciso davanti al cimitero mentre sta facendo un bisognino. Il becchino (Renzo Montagnani), dopo aver mostrato il cadavere alla vedova, deve attendere che arrivino i parenti delle altre due vittime dell'incidente e inganna il tempo finendo il libro che sta leggendo, La vendetta delo zombi. Leggendo il rituale voodoo riportato nel libro, il becchino risveglia i tre morti (Duilio Del Prete e Daniele Vargas, oltre a Cochi) e vedendo l'accaduto muore dallo spavento. Ma viene anche lui rianimato dal rituale letto dal ciclista (“Io zombo, tu zombi, egli zomba, esci fuori dalla tomba”). I quattro, consapevoli della loro natura, si aggirano per la campagna usando per conformismo la camminata da zombie, mentre il becchino legge il romanzo per sapere che cosa devono fare: la prima cosa che scoprono non è simpatica, dato che apprendono che gli zombie si nutrono solo di carne umana. Perciò devono mettersi in caccia. Squinternata parodia dell'allora imperante filone zombesco, è diretta sveltamente da Nello Rossati (1942) e affidata interamente all'estro di un gruppo di attori specialisti, più o meno, della “commediaccia” all'italiana. Renzo Montagnani è quello che ne esce meglio, sempre a consultare il romanzetto per sapere le dritte sugli zombie, mentre gli altri “zombie” fanno quello che possono con un materiale solo sporadicamente divertente. Anche il cast di supporto è molto ricco: Anna Mazzamauro, Gianfranco D'Angelo (che parla in falsetto ed è protagonista della macchietta più riuscita), Tullio Solenghi (agli inizi), Camillo Milli e Ghigo Masino. Il contenuto voyeuristico (molto contenuto) è garantito da Nadia Cassini. A tratti si ride