In Birmania durante la 2ª Guerra Mondiale prigionieri di guerra britannici sono impiegati dai giapponesi nella costruzione di un ponte d'importanza strategica, mentre una squadra di guastatori loro compatrioti si prepara a distruggerlo. Da un romanzo (1952) del francese Pierre Boulle, prodotto da Sam Spiegel/Columbia. Si prese 7 Oscar: film, regia, sceneggiatura (dato a Boulle, ma scritta da Carl Formen e Michael Wilson, entrambi nella lista nera come comunisti), A. Guinness, fotografia (Jack Hildyard, Scope), musica (Malcolm Arnold), montaggio (Peter Taylor). Megafilm che è insieme tragedia (nel finale) e commedia, denuncia contro la guerra e omaggio a quelli che la fanno, concilia l'avventura con l'ironia, le ambizioni artistiche con lo spettacolo: un'ambivalenza che si presta a diverse interpretazioni sulla sua coerenza tematica. È l'ultimo film di Lean come regista-autore, il 1° degli importanti film britannici finanziati da Hollywood. Memorabile Guinness, ma anche il motivo fischiettato di The Colonel Bogey March.