Buttato fuori casa dalla moglie (Reed) che, stanca delle sue avventure extraconiugali, chiede e ottiene il divorzio, scrittore di successo (Ritter) entra in crisi creativa e cerca di risarcirsi nel sesso e nell'alcol, continuando le sedute da uno psicanalista saggio e scettico (Kidd). Citato per la scena dei preservativi fluorescenti, ossia come il 1° film che fa passare in immagini un pene, anzi due, in erezione senza offendere il buon gusto né provocare la censura, è una commedia che alterna poche cadute di tono con molti passaggi di irresistibile buffoneria. Ha la sottrazione come principio di base, il dongiovannismo come risorsa, il sesso come ossessione e la presenza della morte dietro ogni angolo. Si riascolta l'apologo della rana e dello scorpione, già raccontato da O. Welles in Rapporto confidenziale (1955). Accoglienze fredde dai critici che gli rimproverano _ come a Woody Allen _ di fare sempre lo stesso film. In B. Edwards non è tanto una questione di coerenza quanto di carattere. Anche lui è uno scorpione.