Il Delitto di Giovanni Episcopo

Dal romanzo (1881) di G. D'annunzio, sceneggiato da Lattuada con S. Cecchi D'Amico, A. Fabrizi, F. Fellini, P. Tellini. Prodotto dalla Lux. Fotografia: Aldo Tonti. Ambientato a cavallo tra l'800 e il '900 in una Roma nebbiosa, notturna, “piena di miasmi” (e a Tivoli), girato controcorrente in pieno neorealismo, è un film disperato che propone un'altra figura di umiliato e offeso, perseguitato da uno spavaldo e dissoluto avventuriero che finirà per uccidere dopo aver sposato Ginevra dalla dubbia moralità per amore del figlio Ciro. “I contrasti esasperati fra il protagonista e gli ‘altri', ciascuno una faccia diversa del male, contribuiscono a questa claustrofobia senza sbocchi, dove anche l'erotismo di Y. Sanson – alla sua prima, splendida prova – è mortifero” (A. Aprà). Da ammirare la ricostruzione della Roma umbertina (scene: Dario Cecchi, Guido Fiorini) e la direzione degli attori: un Fabrizi tenuto a briglia corta (premiato alla Mostra di Venezia 1947), un ottimo Lupi, un bravo Nando Bruno, Nastro d'argento come attore non protagonista. Un altro Nastro a Lattuada per la regia ex aequo con G. De Santis per Caccia tragica. Fugaci apparizioni di Silvana Mangano e Gina Lollobrigida.