Ballerina classica del New York City Ballet, ambiziosa e fragile, spinta fino all'ossessione paranoica da una madre frustrata e possessiva, Nina ottiene il ruolo della protagonista di una versione moderna _ e rinnovata _ del "Lago dei cigni", con la coreografia dell'appassionato ed esigente Thomas Leroy. In una spirale masochista e autolesionista di follia, Nina confonde sempre di più la vita reale con quella del personaggio e del suo doppio fino al tragico, trucido (e involontariamente ridicolo) finale. Perfetta fisicamente _ con quel corpo quasi anoressico _ per la parte, la Portman (premiata con un Oscar) piange e piagnucola per tutto il film; Cassel è il solito carogna; la Hershey invecchia male ma per lo meno sa recitare un po'. "Il film è enfatico, pretenzioso, fasullo. Conferma quanto possano essere banali gli americani, alle prese con temi profondi" (A. Crespi).