Irresistibile ascesa del professore di Vesuviano che in carcere si fa una cultura, diventa il capo della camorra riformata, tratta alla pari con politici, servizi segreti, affaristi americani e terroristi. Prodotto da Reteitalia (Fininvest) e Titanus al costo di 4 miliardi (con un'edizione TV di 5 ore che non andò mai in onda), tratto da un romanzo di Giuseppe Marrazzo, ispirato alle imprese di Raffaele Cutolo e sceneggiato dall'esordiente G. Tornatore con M. De Rita, è un affresco di sangue, violenza e abominio. In bilico tra cinema americano d'azione e la sceneggiata napoletana, il 30enne regista governa la materia narrativa con ritmo sostenuto, capacità di sintesi, cruenti colpi di scena. È un melodramma nero con trasparenti allusioni al caso Cirillo. Ottimo Gazzara di malefica grandezza tra una colorita galleria di personaggi minori. Ritirato nel 1986 dopo 2 mesi di distribuzione e querelato.