Storia di due fratelli, Elisabeth e Paul, che negli anni '20 a Parigi vivono isolati dal mondo e in un latente rapporto incestuoso. 2° film di J.-P. Melville, anche produttore e scenografo. Pur indebolito dalla scelta sbagliata di E. Dhermitte (imposta a Melville da Cocteau), anche fisicamente inadatto a Paul, e sbilanciato dalla matrice letteraria (accentuata nell'edizione originale dalla voce off del poeta), rimane un film melvilliano nella tematica dell'universo chiuso, nelle cadenze un po' sonnamboliche di tragedia esistenziale, in alcune delle invenzioni registiche. Musiche di Vivaldi e J.S. Bach, fotografia di H. Decaë. Molto amato dai registi della Nouvelle Vague (soprattutto da Truffaut e Chabrol) che videro in Melville un loro precursore.