Christine Benton (Christine von Blanc) è in viaggio per tornare al castello di famiglia in seguito alla morte del padre. Alla locanda in cui si ferma le dicono che nessuno abita più lì, ma lei è certa che si sbaglino visto che ha ricevuto lettere dai suoi familiari ogni settimana. A confortarla nelle sue certezze arriva alla locanda Basilio (Jesus Franco), incaricato dai familiari di scortarla al castello. Durante il viaggio in auto, Christine coglie segnali strani e inquietanti. Al castello l'ambiente è accogliente e cordiale, ma bizzarro: lo zio Howard (Howard Vernon) suona allegramente il piano e un gruppo di personaggi anticonvenzionali e disinibiti si aggira per le antiche stanze. Christine è sconcertata, ma decisa a restare sino all'arrivo del notaio per la lettura del testamento. Andata a fare un bagno nello stagno vicino, Christine apprende strane storie sul castello e i suoi abitanti. Horror erotico-filosofico-fiabesco, appartiene a un periodo di sperimentazioni per Jesus Franco, soprattutto a livello narrativo. La storia è infatti un esile pretesto per esporre inquietudini erotiche, immerse in un torbido fluire di immagini ricercate e spesso eleganti. Se l'occhio è morboso e inquieto, la mano lo è anche di più e non va in sinergia: com'è tipico del Franco di quegli anni, lo zoom colpisce spesso a tradimento, compromettendo la raffinatezza della composizione figurativa. Il ritmo torpido asseconda il languore ipnotico della vicenda, ma non sempre l'ispirazione sorregge il regista. Finale poetico-romantico. Christine von Blanc interpreta con la dovuta maliziosa innocenza il ruolo della giovane. Howard Vernon è disinvolto e divertito in una parte classicamente ambigua, mentre Jesus Franco si ritaglia una gustosa parte nel servo muto e ritardato. Paul Muller, altro franchiano del periodo, è il padre di Christine, tornato dall'oltretomba per esigere la sua vendetta. Il film esiste in più versioni, anche con gli zombie