I Delitti della palude

Lucy (Jennifer Jason Leigh) ha un sogno bagnato in tutti i sensi sia perché è erotico sia perché l'acqua la inonda grondando dal soffitto. La sorella Charlotte (Judith Ivey) si occupa di Lucy, che ha qualche problema psichico, e per questo viene mollata dall'eterno fidanzato, lo sceriffo Cleve (Dennis Lipscomb), che non ne può più. Etienne (Benjamin Mouton), il giovane uomo di fatica della proprietà, tiene gli occhi su Lucy. Matt Rutledge (Eric Stoltz), organizzatore di congressi, prende una stanza in affitto nella villa coloniale di Lucy e Charlotte. Ogni tanto qualcuno scompare nella palude vicina e Lucy pensa che il luogo sia pieno delle anime dei trapassati. Nella suggestiva ambientazione delle paludi della Louisiana, tra piogge e alligatori, Bill Condon tesse in modo convincente le fila di un melodramma orrorifico che ha al suo centro la figura fragile e triste di una ragazza ritratta in modo sensibile e partecipe grazie anche a una delicata interpretazione di Jennifer Jason Leigh. L'architettura relazionale è complessa e articolata, con un congruo numero di personaggi a interagire, ciascuno con i suoi problemi e i suoi misteri. La trama è turgida di pathos trattenuto e i rivolgimenti caratteriali hanno la densità e i movimenti di un groviglio di serpenti. La soluzione finale ha la meccanicità tipica degli psycho thrilere non soddisfa troppo, ma c'è spazio per un piccolo colpo di scena che cambia in parte la prospettiva del racconto. Bill Condon (1955) dimostra buone qualità di narratore e un gusto visivo non comune: in seguito, tra film meno memorabili, dirigerà l'interessante Demoni e dei, biopic sull'ultimo periodo di vita del grande regista James Whale (#Vedi#Frankenstein). Oltre alla Leigh, il cast è uniformemente buono. Particolare menzione per Eric Stoltz e Judith Ivey che danno umanità ai loro personaggi