Gli Invasati

Il dottor Markway (Richard Johnson) intende affrontare scientificamente il tema dell'esistenza dei fantasmi. Per farlo, si rinchiude in una vecchia casa, Hill House, al cui interno si sono svolti in passato terribili e misteriosi fatti di sangue. Markway porta con sé nell'impresa un gruppo composito i cui componenti hanno qualità che potrebbero aiutarlo: una chiaroveggente, Theodora (Claire Bloom), lo scettico Luke (Russ Tamblyn) e la tormentata Eleanor (Julie Harris). Markway è fiducioso di riuscire a cogliere evidenze certe di presenze soprannaturali: ottiene molto, molto di più. Capolavoro di misura e stile, è un evidente omaggio di Robert Wise (1914-2005) al suo antico maestro Val Lewton, il “poeta delle ombre” che lo aveva lanciato come regista molti anni prima, ai tempi de #Vedi#Il giardino dele streghe. Wise adotta lo stile Lewton agendo per sottrazione, limitando al minimo gli effetti speciali e lavorando sull'atmosfera, sulle suggestioni e soprattutto sui personaggi, tutti caratterizzati con finezza introspettiva e pienamente credibili. La storia, tratta da un romanzo di Shirley Jackson, è interessante e ben articolata, ma quello che più conta è il modo, raffinato ed efficacissimo, con cui viene raccontata. Il bianco e nero panoramico di Davis Boulton è pieno di fascino sinistro. Il finale, pur in un contesto di aspettativa sempre più montante, riesce a non deludere. Ottimo il cast, composto da attori di non grandissimo nome, ma di grande professionalità: su tutti spicca Julie Harris (1925), che rende con sensibile partecipazione la fragilità del suo personaggio. Il remake è #Vedi#Haunting – Presenze