Giovanni Senzapensieri

L'ultimo erede di una nobile casata romana decaduta, sognatore nullatenente e nullafacente, vive nel palazzo avito, tappezzato di ipoteche, con due vecchie governanti. Ama andare al luna park, camminare sui tetti e fare visite furtive a una bella dirimpettaia inglese. Scoperte in un cassetto segreto pergamene di Leonardo, si fabbrica un paio d'ali e, all'arrivo delle forze dell'ordine, spicca il volo sulla Città Eterna. Epigrafe d'apertura del greco Eraclito: “Chi non spera l'insperabile, non lo scoprirà”. Commedia fantasista, è il film d'esordio del fiorentino Colli – con teatro (anche attore), TV e aiutoregie alle spalle, figlio di Giorgio, autorevole filologo e storico della filosofia. Scritto con G. De Gregori, prodotto da ASA-RAI-Luce, esposto alla Quinzaine di Cannes 1986. Oscillante tra ambizioni poetizzanti e agganci alla commedia, ha il suo punto di forza in Castellitto che ha faccia e stupori alla B. Keaton.