Fumeria d'Oppio - Ritorna Za-la-Mort

Un giovane, trovato in possesso di alcuni gioielli, viene accusato di omicidio. La sorella, aiutata da Za-la-mort, un ladro-giustiziere, riesce a introdursi in una villa-fumeria d'oppio e covo di spacciatori dove trova il colpevole. Rientrato dalla Spagna dove s'era trasferito nel 1943, girandovi anche un film, R. Matarazzo si dimostra poco interessato all'operazione produttiva che – su una sceneggiatura che porta le firme di Margadonna, Monicelli e Pinelli – punta al recupero del personaggio dei film muti di Emilio Ghione. Pur nella macchinosità dell'intreccio, il film ha le sue carte migliori nell'atmosfera cupa (influenzata dal cinema francese prebellico) e nel patetismo della protagonista.