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Per pagarsi le armi con cui partire in guerra, Ruzzante (Moschin) vende la mucca Fiorina che passa di padrone in padrone attraverso una piccante galleria di mogli infedeli o vendicative, mariti gelosi, giovanette intonse, maschietti arrapati. Liberamente tratto da salaci racconti del padovano Ruzante (vero nome Angelo Beolco, morto nel 1542), sceneggiato da Fabio Pittoru col regista, è uno dei meno beceri tra i decameronidi degli anni '70, sebbene, senza la lingua del Ruzante, scivoli talvolta nel volgare o nel gratuito. Moschin in gran forma. Tolta la 16enne Muti, le altre si spogliano con accanimento.