Epitaph

Una famiglia si trasferisce in una casa isolata. Forrest (Jimmy Williams), il marito, è preoccupato per la moglie Martha (Delores Nascar), che beve e ha un equilibrio instabile. La figlia sedicenne Amy (Natasha Pavlovich) teme di non trovare nuovi amici. La nonna Virginia (Liz Kane), invece, è tranquilla. Ma sbaglia, perché Martha cerca di sedurre l'imbianchino e poi lo accoltella, costringendo il povero Forrest a seppellirlo in giardino. Si capisce che non è la prima volta. Forrest va da una psichiatra, Shirley (Linda Tucker-Smith), pregandola di intervenire in incognito, senza dirle dell'omicidio. Che poi tale non è, perché l'imbianchino riemerge dalla fossa, vendicativo. Così sciatto e minimale da cauterizzare la carica di brutale cattiveria che lo percorre, intorpidita e inoffensiva. I forti elementi mutuati da #Vedi#Nero criminale (la moglie maniaca, il marito addolorato ma fedele e solidale, la figlia coinvolta), sono sviluppati senza capacità. Il film si rianima solo per una sequenza forte (resa in modo irrealistico): una pentola con un topo è fatta aderire alla pancia di una donna: il fondo della pentola viene arroventato e il topo, per fuggire, deve scavarsi la strada attraverso la pancia, uscendo dalla schiena (lavoro da talpa, più che da topo). Attori modestissimi, regia assente, sceneggiatura fiacca