La fotoreporter Emanuelle (Laura Gemser) scopre, in un ospedale, una ragazza che sembra essere stata allevata da una tribù cannibale amazzonica e decide di investigare. Una spedizione viene approntata, con l'antropologo Mark Lester (Gabriele Tinti) alla guida, per scoprire la verità sui cannibali dell'Amazzonia. La troveranno. Bizzarro incrocio tra l'horror cannibalico e il filone erotico-esotico, ormai asfittico, dell'Emanuelle Nera di Laura Gemser, con il binomio sesso & violenza portato a livelli quasi incomparabili, per intensità ed efficacia. Violento e selvaggio, ma assai meno realistico degli altri film del sottogenere, si poggia su una trama lineare e molto semplice (per non dire banale) per articolare una esposizione di mercanzia exploitativa curata con un meticoloso senso dell'opportunità. Ottime e disponibili le interpreti, dalla disinvolta Laura Gemser alla maliziosa Monica Zanchi (che ruba la scena a tutte, in verità), alla virago Susan Scott (al secolo Nieves Navarro). Meno appariscenti gli uomini, che sostengono ruoli da vecchio film d'avventura in un contesto totalmente diverso. Joe D'Amato dirige con la sua tecnica svelta ed efficace