Brood, la covata malefica

Nella misteriosa clinica del dottor Raglan (Oliver Reed), uno psichiatra avvolto da un'aura eccentrica quasi da santone per le sue teorie, avvengono cose incredibili. Curando attraverso suggestione mentale, il dottor Raglan ha dato il via a una serie di mutazioni prodotte dall'inconscio malato dei suoi pazienti. Frank (Art Hindle) è deciso a indagare e a scoprire cos'è successo alla moglie Nola (Samantha Eggar), in cura da Raglan. Lo attende un'orribile scoperta. Incubo delirante scritto e diretto da un Cronenberg in stato di grazia, ma non ancora pienamente in possesso della sua arte, Brood non riesce, per evidenti squilibri stilistici, a essere il capolavoro che avrebbe potuto, ma rimane tuttavia un esempio quasi sconvolgente dell'applicazione della filosofia cronenberghiana sulle mutazioni della carne. Con questo film, inoltre, Cronenberg si allontana definitivamente dalle influenze romeriane evidenti ne #Vedi#Il demone sotto la pele e in #Vedi#Rabid e consolida uno stile pienamente personale che troverà sempre maggiore perfezionamento nel corso degli anni. Questo però resta uno dei suoi film più selvaggi e personali. Oliver Reed dà corpo con bravura all'ambigua figura del dottor Raglan, mentre Samantha Eggar rifulge di mostruosa bellezza nell'impressionante finale nel quale il mistero viene svelato