Assassinio al sole

Con la pubblicazione del saggio "Le hazard et la violence", Laurent Berman (un disorientato Yves Montand) diventa uno dei più eminenti criminologi in circolazione. Per cercare un po' di pace si rifugia nella Costa Azzurra dove, in seguito a un'aggressione, si scateneranno in lui una serie di azioni del tutto sconvolgenti. Con questo psicanalitico, profondo racconto (fra l'altro partorito anche dalle mani dello sceneggiatore Vincenzo Labella, sceneggiatore di Ermanno Olmi), Philippe Labro mette in scena un'opera che dal nome degli attori presenti nella pellicola sembra edificante, ma che in realtà è semplicemente sonnolenta. La scrittura, che sulla carta è perfetta, forse avrebbe reso di più al teatro che sul grande schermo. Manca una buona dose di realtà e, a volte, non ci vuole certo il cinema per far rivivere il buon Freud e le sue teorie! Gli attori sono quasi tutti eccezionali, soprattutto Katharine Ross nella parte della dottoressa con la quale Berman intreccerà una relazione, e si segnala la presenza di Catherine Allégret, figlia del regista Yves e dell'attrice Simone Signoret.