Artigli

Montreal. Wilbur Gray (Peter Cushing), scrittore che si occupa di cose misteriose, va a casa del suo editore, Frank Richards (Ray Milland), ancora perplesso sul pubblicare o meno il suo ultimo libro: gli sembra che sostenga una tesi troppo bizzarra e poco provata. Gray invece è sicuro e racconta i fatti. Primo episodio: Londra, 1912. L'anziana signorina Malkin (Joan Greenwood), amante dei gatti, è a letto convalescente e dà disposizioni al notaio Wallace (Roland Culver) cambiando testamento e diseredando il nipote spendaccione Michael (Simon Williams) per lasciare tutto ai suoi gatti. Ma la cameriera Janet (Susan Penhaligon) spia e rivela tutto a Michael che pensa alle contromosse. Secondo episodio: Quebec Province, 1975. Lucy (Katrina Holden) ha perso i genitori in un incidente aereo e ha portato il suo gatto Wellington dagli zii presso i quali si è sistemata. Ma la zia (Alexandra Stewart) non vede di buon occhio i gatti né la magia per la quale Lucy ha una passione ereditata dalla mamma. Terzo episodio: Hollywood, 1936. Durante la lavorazione di un horror ispirato a Il pozzo e il pendolo, un'attrice rimane vittima del pendolo manovrato dal marito attore Valentine (Donald Pleasence): per un accidente infatti la lama era vera. Valentine suggerisce, per il rimpiazzo, Edina (Samantha Eggar) e il regista accetta. Valentine ed Edina sono amanti, ma c'è ancora un gatto di mezzo. Film a episodi che cerca di raccogliere l'eredità (in realtà ormai dispersa) della tradizione degli omnibus della Amicus, ma fallisce sostanzialmente il colpo nonostante ci sia dietro Milton Subotsky, uno dei due boss della Amicus. Troppo generico nel concetto dei gatti quale razza padrona (usato narrativamente meglio anni prima in una storia di Mandrake di Lee Falk e Phil Davis), troppo soft nei toni, troppo carente di incisività sotto il profilo narrativo. Detto questo, il film ha una sua gradevolezza, è recitato bene e le storie, pur se prive di conclusioni ficcanti, hanno aspetti interessanti. Il primo episodio è banalmente retributivo, ma l'assedio dei gatti a Susan Penhaligon è curioso e divertente. Il secondo episodio si muove su una linea sin troppo schematica, ma il personaggio della perfida Angela, interpretato con gusto da Chloe Franks (cresciuta rispetto alla bambina de #Vedi#La casa che grondava sangue), è malignamente carino. Il terzo episodio vira decisamente sulla commedia, ma lo fa in modo sciatto nonostante la buona prova di Donald Pleasence. Samantha Eggar è selvaggiamente sopra le righe senza costrutto (e legge un fumetto di stampo chiaramente anni '60 nel 1936!). La regia di Héroux è terribilmente piatta e il film manca di ritmo. Subotsky, insoddisfatto del risultato, rimonta il film, senza sortire grossi effetti. Buono il cast con i veterani Cushing e Milland ad animare l'episodio di raccordo, ma se pensiamo che avrebbero dovuto esserci anche Christopher Lee e Vincent Price (che rifiutarono di partecipare)..