L'ufficiale dell'esercito americano Norman Hopper (John Saxon), mentre svolge il suo servizio durante la guerra del Vietnam, salva due commilitoni prigionieri dei vietcong e ridotti al cannibalismo. Uno di questi lo morde. Anni dopo, ad Atlanta, Hopper viene chiamato perché Charlie (Giovanni Lombardo Radice) ha dato di matto ed è asserragliato in un supermercato minacciando di far fuori chiunque. Sembra solo un problema di instabilità mentale, ma, come lo stesso Hopper si accorgerà a proprie spese, in realtà è molto più serio e una piaga cannibalesca sta per abbattersi sulla città. È un film che si inserisce in più di qualche filone allora in voga: da quello zombesco a quello cannibalesco e, persino, a quello sulla guerra nel Vietnam, come risulta anche dal titolo (terribile). Però lo fa con qualche idea originale e interessante soprattutto a livello di sceneggiatura (scritta in coppia da Margheriti e dal bravo Dardano Sacchetti, autore dalla carriera lunga e di qualità), riuscendo a fondere i vari spunti in una narrazione coerente e avvincente. I personaggi interpretati con intensità da John Saxon e da Giovanni Lombardo Radice sono ben tratteggiati e la loro vicenda umana ha un buon spessore tragico. Il parallelo tra la guerra e il contagio parazombesco (non sono veri e propri zombie perché non sono morti, ma ci assomigliano parecchio) è azzeccato, anche se non troppo sviluppato e il film riesce a creare un clima malato e pessimista che si mantiene per quasi tutta la durata. Ottimi gli effetti di Giannetto De Rossi. Incisiva anche la partecipazione di Cinzia De Carolis, nel ruolo di una ragazza cui il contagio toglie le inibizioni