Thelma (Belinda Mayne) è una speleologa con qualche potere telepatico e, mentre è intervistata da una giornalista in attesa dell'ammaraggio di una navicella spaziale di ritorno da un viaggio, ha la sensazione di un grave pericolo. Nella navicella non vengono trovati gli astronauti. Più tardi, Thelma, assieme a un gruppo di speleologi suoi amici, va in una caverna sotterranea dove si imbatte negli extraterrestri giunti sulla Terra grazie alla navicella spaziale. Sono dei minerali piuttosto cattivi che cominciano a far fuori gli speleologi. Ma è solo l'inizio. Sequel apocrifo di #Vedi#Alien, con il quale non ha nulla in comune. Ma è normale, era il periodo in cui in Italia si facevano seguiti di film americani di successo. Quello che non è normale è la monotonia di questo film che si svolge quasi interamente in caverne sotterranee e cerca, senza convinzione, di impressionarci con alieni che non incutono nessun timore. Povero di mezzi e di idee, noioso. Tra gli attori, c'è anche il futuro regista Michele Soavi, con lo pseudonimo di Michael Shaw