La Casa sperduta nel parco

Alex (David Hess) è un bruto e ci viene presentato mentre violenta una donna senza pensarci su due volte. Poi assieme al fedele amico, un po' ritardato, Ricky (Giovanni Lombardo Radice), va a un party in una villa di gente ricca: sarebbero pesci fuor d'acqua se non tirassero fuori la loro animalità e non prendessero praticamente in ostaggio i fighetti di casa per costringerli, più o meno violentemente, a fare quello che vogliono loro. Quello che vuole Alex, in realtà, perché Ricky in fondo non è poi così cattivo. Realizzato come tarda risposta a #Vedi#L'ultima casa a sinistra, del quale ripropone il protagonista David Hess che si diverte a ritagliarsi un altro ruolo da psicopatico sadico, è un horror con qualche pretesa sociologica (il rapporto tra i ricchi viziati e i poveracci tarati) e psicologica che conferma ancora una volta le qualità dinamiche e trasgressive di Deodato, molto abile nella messa in scena ed esperto manipolatore delle pulsioni basilari della natura umana. È un film da manuale dell'exploitation, con uno sfruttamento intensivo e spavaldo del binomio sesso/violenza in tutte le sue accezioni. A volte è poco credibile e macchinoso (nella svolta finale, per esempio) e naturalmente è un film fatto apposta per indignare i benpensanti, ma è indubbiamente un film fatto da chi sa ciò che vuole e sa come ottenerlo. Oltre a Hess e a un ottimo Giovanni Lombardo Radice, che sa infondere una dolente umanità al suo personaggio, spicca il reparto femminile con Annie Belle, Lorraine De Selle e Brigitte Petronio in evidenza