Un Sussurro nel buio

Martino (Alessandro Poggi) è un ragazzino che sostiene di avere un fratello invisibile, Luca. I genitori (John Phillip Law e Nathalie Delon) si rivolgono a uno specialista (Joseph Cotten), che vorrebbe portare via con sé il ragazzino, ma muore apparentemente in un incidente, fulminato nella vasca da bagno. La madre si convince che Luca esiste davvero – anche perché quello è il nome che voleva dare a un bambino nato prematuro e subito morto – perciò si rivolge direttamente a lui (il quale per ambiguità voluta e comodità di effetti speciali resta sempre invisibile) per indurlo a lasciare libero il povero Martino. Nessuno però può garantire che se ne vada veramente, o che sia mai esistito. Film di fantasmi veri o presunti che mira a eleganza e raffinatezza, ma nel farlo perde di mira la sostanza. La sceneggiatura ricerca la coloritura psicologica dei personaggi ma la storia è piena di non sequitur: la governante ha una passione per il padrone di casa ma la cosa non ha effetti; la madre e la governante si sbronzano e fraternizzano, ma la cosa non lascia tracce. E via discorrendo. Il film è un lento, continuo build-up per qualcosa che non arriva mai. Joseph Cotten interpreta un professore decisamente ambiguo e laido, un carattere piuttosto originale, mentre John Phillip Law e Nathalie Delon sono corretti, ma nulla più. Adriana Russo è una cameriera che sembra provenire da un altro film