Ning Tsai-shen (Leslie Cheung) è un umile e pauroso esattore che per sfuggire a un branco di lupi decide di passare la notte in un tempio abbandonato in mezzo alla foresta. Finito in mezzo a un duello tra un forte spadaccino taoista e un suo nemico, il saggio taoista gli dice di stare attento, ma quando Ning incontra Nieh Hsiao-Tsing (Joey Wong) si innamora perdutamente. Solo che la ragazza è un fantasma ed è sfortunatamente legata per l'eternità a quel luogo da uno spirito malefico la cui lunghissima lingua è in grado di imprigionare le vittime e di succhiarne l'essenza vitale. Tratto da un famoso racconto di Pu Songling già portato meravigliosamente sullo schermo, per la produzione degli Shaw Brothers, con il titolo The Enchanted Shadow, è il film che ha rilanciato il cinema di Hong Kong presso il pubblico occidentale. Ed è davvero ottimo, un'incantevole commistione di elementi horror, magici e sentimentali, con una storia divertente e struggente al tempo stesso, diretta con brio e abilità, e con immagini sorprendenti per l'atmosfera incantata che suscitano. Prodotto dal grande Tsui Hark e diretto con fantastico talento visuale da Ching Siu-tung, è ottimo anche dal punto di vista interpretativo: Joey Wong è affascinante e struggente nel ruolo della donna fantasma e Leslie Cheung (1956-2003) è decisamente brillante in quello del povero esattore finito in qualcosa più grande di lui, ma determinato a non essere vittima delle circostanze. Leslie Cheung sarebbe diventato uno dei superdivi di Hong Kong prima di suicidarsi ancora all'apice del successo