Spiritika

Nel corso di una festa privata, alcuni giovani evocano quasi per gioco uno spirito tramite una tavoletta ouija. Uno di loro però si prende gioco dello spirito e questi, apparentemente per questo motivo, si vendica. In realtà, come si scopre, lo spirito vendicativo non è quello evocato, ma quello di un pluriomicida psicopatico che si finge un bambino di dieci anni morto annegato. Tramite Linda (Tawny Kitaen), amata un tempo da entrambi i protagonisti del film, lo spirito maligno uccide e strapazza. Difficile fermarlo/a. Classico piccolo film che va diritto allo scopo senza perdersi in disquisizioni metafisiche sugli spettri: qui è chiaro da subito che gli spettri ci sono e si danno da fare. Costruito con solida abilità, pur non essendo nulla di eccezionale, mette in scena una storia ricca di tensione e di spunti, moderatamente valida nella costruzione dei personaggi e notevolmente efficace nella sua semplicità e nella sua mancanza di pretenziosità. È da notare come il film rifugga da un eccesso di effetti speciali, che pure ci sono, per affidarsi soprattutto a un'effettiva suspense derivata dalle situazioni e dalla storia. Di buona resa anche gli interpreti, con un protagonista maschile che per psicologia e situazioni richiama curiosamente il Jack Nicholson di Cinque pezzi facili, mentre Tawny Kitaen si mette in mostra soprattutto verso il finale quando, posseduta dallo spirito, sfoggia un'aria genuinamente intrigante, vestita da uomo e con una fulva e sinistra capigliatura scomposta. Ha avuto due seguiti: #Vedi#Spiritika 2 – Il gioco del diavolo e #Vedi#A letto con il demonio