Il Signore delle illusioni

Il Signore delle illusioni

5,00€
Non disponibile

Etichetta: Mgm
Codice articolo: vhos0191
Categoria: VHS » Film Horror
Caratteristiche
Anno: 1995
Regista/Autore: C. Barker
Tipologia: Ex Noleggio
Trama

Deserto del Mojave, 1982. Swann (Kevin J. O'Connor) arriva assieme ai suoi amici in una casa abbandonata dove Nix, un mago (Daniel von Bargen), tiene prigioniera una ragazzina. L'intenzione è di liberarla, ma gli accoliti di Nix – e soprattutto Nix stesso – sono un osso duro, anche perché Swann e i suoi in passato avevano fatto parte del suo gruppo. Alla fine però Nix è sconfitto e la sua testa è blindata con una maschera di ferro prima di essere seppellito in profondità. New York, tredici anni dopo. Harry D'Amour (Scott Bakula) è un detective privato hard boiled piuttosto in ristrettezze che si occupa soprattutto di casi che hanno a che fare con l'occulto. Un amico gli offre un lavoro di routine, ma ben pagato, a Los Angeles. Lì, nel corso delle indagini, Harry si imbatte in un culto satanico – composto dai seguaci superstiti di Nix – che attende il ritorno del Puritano e uccide Quaid, uno dei compagni di Swann che avevano collaborato a sconfiggere Nix (Joseph Latimore). Swann nel frattempo è diventato un famoso mago da palcoscenico ed è sposato con la bella Dorothea (Famke Janssen). Preoccupata per Swann, Dorothea ingaggia D'Amour per proteggerlo. Ambizioso polpettone con lo scontro tra magia nera e magia bianca (beh, diciamo grigia perché il Bene nel mondo di Clive Barker non è molto presente), dà la sensazione di essere interminabile e mescola riflessioni sulla magia a rivisitazioni del noir con un investigatore chandleriano e quella che ha tutta l'aria di essere una dark lady, ma non si è proprio sicuri che lo sia (e alla fine non ci interessa neanche tanto saperlo). Non mancano buoni momenti (tipo lo spettacolo di Swann con il numero delle spade) e improvvise esplosioni di crudeltà barkeriane, ma il tutto è diluito in una trama pretenziosa e non sempre avvincente. Scott Bakula si impegna, ma non è molto adatto al ruolo, mentre Famke Janssen è al massimo del suo fulgore, lo stesso anno in cui furoreggia come antagonista di James Bond in Goldeneye. Finale irritante, con morale: “La carne è una trappola e la magia ci renderà liberi”. Che profondità. Male al botteghino. Al momento, resta l'ultima regia di Clive Barker

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