A Pompei nel 79 d.C. l'ateniese Glauco (Varkonyi) deve superare molte prove tra cui un'ingiusta condanna a morte per strappare l'amata Jone (De Liguoro) alla cupidigia del malvagio Arbace (Goetzke), potente sacerdote di Iside. Ci riesce con l'aiuto di Nydia (Korda), schiava cieca. Il Vesuvio in eruzione seppellisce Pompei sotto la lava. Muore Arbace. I tre giovani si salvano su una zattera, ma Nydia, disperatamente innamorata di Glauco, si annega. Film muto, lungo 3863 m, con didascalie scritte da Alfredo Panzini. È la più celebre versione del romanzo omonimo (1835) dell'inglese Edward George Bulwer-Lytton, rinomato specialmente per la spettacolare sequenza della lava che fa strage in un circo affollato. Segnò il punto di arrivo e di morte del peplum muto italiano. I giudizi critici (retrospettivi) sono disparati: si va dalla severità di G.P. Brunetta (È già, suo malgrado, un film comico fin dalla nascita) agli elogi di J. Lourcelles (Uno dei migliori peplum italiani). Altre versioni: 1900 (W. Booth, GB); 1908 (L. Maggi, It.); 1913 (M. Caserini, It.); 1935 (E. Schoedsack, USA); 1950 (M. L'Herbier-P. Moffa, It.-Fr.); 1959 (M. Bonnard, It.).