Dallas, 1963. Contro il parere del marito-padrone kennedyana sfegatata decide di andare ai funerali del presidente assassinato e parte per Washington in pullman. Durante il viaggio, logorroica ficcanaso com'è, mette nei guai per una serie di equivoci un bel papà nero che se ne torna a casa con la figlia, prelevata da un collegio. Il viaggio si trasforma in un inseguimento e serve a mettere a confronto la realtà con l'immagine idealizzata che la kennedyana oca bionda se ne è fatta attraverso la propaganda dei mass media. Pur in modi da predicatore, il film passa in rassegna diversi temi: il razzismo con la sua radice sessuale bene in evidenza; la violenza come pilastro della società nordamericana; la condizione della donna. La sceneggiatura vale più della regia che appiattisce e schematizza.