Confronto finale

Sulle Montagne Rocciose dello Utah arrivano gli uomini dell'FBI per mettere fine alle imprese di una banda di forsennati criminali, formata da ex soldati, tornati dal Vietnam con gravi turbe psichiche e già sottoposti a lunghe e costose cure psichiatriche. Più che una banda, è una setta di fanatici violenti (tutti bianchi) con un capo e un'ideologia di rozzo nichilismo distruttivo (la rage, rabbia, del titolo originale). Poteva essere una storia interessante almeno a livello sociologico su un paese in cui il tasso di criminalità è dieci volte superiore a quello dell'Unione Europea. Purtroppo la sceneggiatura di Greg Mellott è un compendio di stereotipi del thriller di azione violenta, di compromessi e di personaggi convenzionali, affidati ad attori mediocri o malamente diretti. Il canadese S.J. Furie (1933) aveva una consolidata reputazione di tecnico brillante, specialità in pezzi di bravura e in effetti visivi, ma qui rivela una forte carenza tattica e strategica nella messinscena degli scontri.