Re-animator

Herbert West (Jeffrey Combs) è un giovane medico determinato a mettere in pratica le rivoluzionarie teorie del suo maestro, il defunto dottor Gruber, tendenti a riportare in vita chi sia morto da poco. Trasferitosi in un ospedale americano, West continua i suoi studi e si fa aiutare dal suo compagno di camera Dan Cain (Bruce Abbott), un borsista interessato ai suoi esperimenti. Insieme, i due riescono a rianimare alcuni cadaveri nella morgue dell'ospedale. I morti viventi però diventano aggressivi e uccidono il dottor Halsey (Robert Sampson), casualmente sopravvenuto. Halsey era il padre di Megan (Barbara Crampton), fidanzata di Dan, che è quindi comprensibilmente scosso. West cerca di rimediare iniettando ad Halsey il siero rivivificatore, ma le cose precipitano. Fantasmagorica summa degli elementi fondanti dell'exploitation, è un film vivace e divertente come pochi. Scritto (assieme al fido Dennis Paoli) e diretto da Stuart Gordon, si basa su un famoso racconto di H.P. Lovecraft, ma trascende la fonte per un approccio al tema arrembante e dinamico, senza mai trascurare di mantenere alto il ritmo narrativo e coerente lo sviluppo della storia. Spavaldo nell'abbracciare il classico binomio sesso & violenza, è ricco di effetti splattere di scene di nudo nelle quali si esibisce con generosità una grande Barbara Crampton che qui inizia una brillante carriera nell'horror che la porterà a recitare per un paio d'anni anche in Beautiful (!). Jeffrey Combs è un perfetto Herbert West, monomaniaco e risoluto. Film imperdibile, segna la nascita di un autore, Gordon (1947), che saprà confermare, pur tra alti e bassi, le sue qualità nel corso degli anni. Produce Brian Yuzna (più tardi anche lui regista) per la Empire di Charles Band