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Giorgio, giovane e aitante ufficiale piemontese di cavalleria, innamorato corrisposto della bella e sana Clara, subisce il fascino funesto della brutta, isterica ed epilettica Fosca. Più giusto chiamarlo Contagio d'amore. Naviga abilmente tra femminismo sforzato e misoginia inconsapevole. L'epilogo è una delle due o tre stecche di un film quasi infallibile e morbosamente suggestivo. Tratto dal romanzo Fosca (1869) di Iginio Tarchetti. Efebo d'oro 1981 di Agrigento.