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Un cuoco vedovo, il miglior chef di Taipei, riacquista il suo gusto una volta che le sue tre figlie se ne vanno di casa. Dopo Pushing Hands (1991), inedito in Italia, e Il banchetto di nozze (1993), questa soup-opera chiude un'ideale trilogia sui rapporti tra genitori e figli del sino-americano A. Lee. I suoi due temi centrali sono la cucina (il cibo come mezzo di comunicazione, metafora dell'esistenza, offerta di affetto che ne diventa il sostituto) e il mangiare insieme come rito familiare che esorcizza l'incapacità di comunicazione verbale dei sentimenti. Assomiglia ai suoi personaggi europei o europeizzanti fuori, ma asiatici dentro nella sua miscela di dolce e agro, buffo e triste, leggerezza e gravità.