La Ragazza di Cortina

La giovane Mara, che ha pensato di trovare il grande amore della sua vita su un'isola greca, è costretta ad accorgersi che si tratta di un uomo violento e morboso. Escogita così un piano che la faccia risultare morta in mare mentre è in realtà tornata al luogo in cui amava trascorrere da bambina le vacanze con i genitori: Cortina d'Ampezzo. Qui incontra un esperto botanico che la salva da un precipizio e una coppia ambigua che la affascina al punto da spingerla a farli trasferire nella sua villa. Il marito è però sulle sue tracce. Vanessa Gravina, che aveva esordito bambina nell'interessante Colpo di fulmine al fianco di un più che mai contenuto Jerry Calà è ora una ventenne con un corpo che ricorda la Romina Power di Justine, ovvero le disavventure della virtù. Giunge in ritardo sui tempi sulle rive del soft core italiano nel quale peraltro si esibisce con una misurata ritrosia. Senza seguire lo schema consueto in stile Fenech che prevedeva almeno una doccia a metà del film (qui c'è la sauna) Luciano Martino, Maurizio Rasio, Piero Regnoli imbastiscono una trama gialla che ha ben poco di quel mistero che è necessario per attrarre l'attenzione degli appassionati del thriller anche se di serie B. Anche gli incubi che tormentano le notti della protagonista non risultano sconvolgenti. Resta la curiosità per gli ultimi fuochi di un filone che si avvale di un'attrice che riesce ad offrire al film la propria innocente freschezza di interprete destinata a una carriera, sia televisiva che teatrale, decisamente più soddisfacente di quanto le poteva offrire questo modestissimo film che tenta nella seconda parte di inanellare colpi di scena che però non ne risollevano più di tanto l'esito complessivo.