La Casa del buon ritorno

Jacob Luca (Stefano Gabrini) torna con la sua fidanzata Margit (Amanda Sandrelli) nella casa di campagna dove ha abitato da bambino. La cosa però non gli fa tanto bene perché fa riaffiorare il ricordo terribile di una tragedia avvenuta vent'anni prima, quando lui aveva fatto cadere dal terrazzo una bambina, Lola, per cui spasimava. Jacob comincia a vedere Lola, grande e piccola, ovunque, nella casa e fuori, rimanendone ovviamente ossessionato. Inoltre, comincia a farsi vedere anche Ayesha (Fiammetta Carena), una donna che ha vissuto in prima persona quella tragedia. Horror con ambizioni, diretto da Beppe Cino (1947) con eleganza e dedizione, ma senza la fermezza che sarebbe stata necessaria per dare compattezza a una vicenda tortuosa e inquietante, in cui morbosità e ambiguità sono ricercate con determinazione, ma non riescono a emergere in modo compiuto. Pur non del tutto riuscito e con una interpretazione centrale non sufficientemente incisiva, resta un film interessante che soffre di una certa lentezza, ma che ha dalla sua alcuni spunti originali e qualche buona atmosfera