Nell'Egitto del 1920, una spedizione è alla ricerca della sepoltura del Faraone Kah-to-bey. La guida l'archeologo Sir Basil Walden (André Morell), che grazie a un'iscrizione scopre la tomba, il cui accesso è però negato da un sedicente custode, Hasmid Ali (Roger Delgado). Gli studiosi entrano lo stesso e trovano i resti del Faraone coperti da un sudario con iscrizioni misteriose. Tornati a casa, i componenti la spedizione avranno a che fare con una mummia vivente che vuole ucciderli. Seguito de #Vedi#Il mistero dela mummia, ovviamente senza alcuna relazione, visto che si tratta di rielaborare e ripresentare sempre gli stessi elementi con la stessa struttura narrativa che vede in sequenza la scoperta di qualcosa, la maledizione e la mummia in azione. Gilling non riesce a infondere brio e interesse a questo film che conferma la breve serie della Mummia come la meno interessante tra quelle prodotte dalla Hammer (a parte il capostipite di Fisher, ovviamente). Realizzato con un budget ridotto e con un modesto flashback in epoca egiziana che fa rimpiangere quello analogo nel film di Fisher, è anche l'ultimo della serie. Il successivo #Vedi#Exorcismus Cleo la dea del'amore tenterà, pur rimanendo in argomento egiziano, un approccio completamente diverso