Il Club dei mostri

Lo scrittore Chetwynd-Hayes (John Carradine) è invitato da un gentile sconosciuto, Eramus (Vincent Price) nell'esclusivo Club dei Mostri, dove si riuniscono creature mostruose di ogni genere. Lì, vengono raccontate tre storie. Nella prima incontriamo uno strano personaggio che ha il potere di uccidere con un fischio. Nella seconda, un cacciatore di vampiri (Donald Pleasence) si trova di fronte un insolito quadretto familiare. Nella terza, un regista (Stuart Whitman), alla ricerca di location per un film, si ritrova in un villaggio maledetto. Basato sui racconti di Ronald Chetwynd-Hayes, che compare anche nella narrazione, e interpretato da John Carradine, è l'ultimo film nel quale è coinvolto Milton Subotsky, uno dei fondatori della Amicus, e, molto appropriatamente, è a episodi. Purtroppo è anche un brutto film che cerca invano di innovare la formula. Dà ampio spazio al racconto di raccordo che vorrebbe essere comico, e invece è soprattutto imbarazzante, nonostante la divertita presenza di Vincent Price che duetta con Carradine in un Club dei Mostri con spogliarelliste (che restano con il solo scheletro ma a cartoni animati), e vari mostri che assomigliano a persone con la maschera di Halloween in testa. Le storie in sé – per il cui adattamento Chetwynd-Hayes ha avuto modo di rattristarsi parecchio – sono diseguali nello spirito, ma unite da una messa in scena un po' cupa, in contrasto a volte con l'evidente spirito che le anima, soprattutto nell'episodio – terribile – della famiglia di vampiri. Il primo e soprattutto il terzo hanno comunque dei buoni momenti e una suggestiva atmosfera, anche se sono narrativamente irrisolti. Subotsky avrebbe voluto i fedeli Christopher Lee e Peter Cushing, ma entrambi rifiutarono. Neanche loro avrebbero potuto salvare il film, comunque