Madame Fourneau (Lilli Palmer) conduce con pugno di ferro l'istituto femminile di cui è a capo. Un amico della madre accompagna Theresa (Cristina Galbó) per iscriverla all'istituto. L'accoglienza alla nuova arrivata da parte della maggioranza delle ragazze è cordiale, ma c'è chi fiancheggia con passione Madame Fourneau e i suoi metodi spietati che confinano con il sadismo. La stessa rigidità viene usata da Madame anche nei confronti del figlio Luis (John Moulder-Brown), imbelle e dedito a spiare le ragazze del collegio. Isabelle (Maribel Martín) è innamorata di lui e va a trovarlo di nascosto quando può. Irene (Mary Maude), ragazza di fiducia di Madame, fa subito presente a Theresa le gerarchie interne dicendole che per vivere bene là dentro dovrà ubbidirle. Ma ci sono questioni più gravi e Isabelle, recatasi a un appuntamento notturno con Luis, viene aggredita e uccisa da uno sconosciuto. Esordio cinematografico di Narciso Ibañez Serrador (classe 1935, giunto al cinema in seguito al successo di una serie televisiva da lui ideata, Historias para no dormir), è un elegante psycho horrorche fa della coralità dei personaggi un elemento di forza, ma è dominato dalla presenza carismatica di Lilli Palmer, perfetta nel ruolo della direttrice. Serrador è molto accurato nella presentazione e descrizione di personaggi e ambienti, aiutato da scenografie sontuose e dall'interpretazione adeguata di un gruppo di validi attori, con alcune presenze molto incisive, oltre alla Palmer, come la bella Mary Maude, classico ghiaccio bollente, Cristina Galbó (#Vedi#Non si deve profanare il sonno dei morti) e l'angelica Maribel Martín. La carica erotica è fondamentale nell'economia della storia, ma è prevalentemente suggerita piuttosto che mostrata: Serrador, in coerenza con il contesto che intende rappresentare, fa fare la doccia alle ragazze con la camicia da notte addosso. Notevole è l'atto di accusa contro l'autoritarismo, rappresentato dai metodi educativi della scuola, che non è difficile vedere quale metafora del franchismo: i frutti di tali metodi sono sarcasticamente rappresentati nell'epilogo. L'elemento più debole è la trama vera e propria che si risolve in modo piuttosto prevedibile, anche se a conclusione di un buon crescendo finale padroneggiato da Serrador con abile maestria e con una scena finale di grottesca fascinosità. Bella la fotografia di Manuel Berenguer. Notevole successo di pubblico in Spagna